Dramma di Henrik Ibsen scritto nel 1890. è tutto centrato sulla complessa
figura della protagonista, una donna che, delusa nell'amore, avverte in se
stessa la dissoluzione di una primitiva nobiltà ideale. Edda, dopo aver
rintuzzato con energia le velleità amatorie di un antico e dissoluto
compagno di gioventù, lo scrittore Lovborg, ha finito con lo sposare uno
scialbo studioso Giorgio Tesman. Ella non è felice e non vuole che altri
lo siano. Perciò quando Lovborg ritorna, apparentemente rigenerato
dall'influenza della dolce Tea, Edda lo esaspera, lo prostra, e, bruciando un
suo geniale manoscritto, lo spinge al suicidio. Poi freddamente si uccide. La
figura di Edda ha la statura di talune creature shakespeariane, impassibili e
fredde nella loro crudeltà, nella loro indifferenza ai valori morali.